Il capitolo 2 di Brain Rules ci dice che le relazioni influiscono sul nostro modo di apprendere, in particolare sul livello di attenzione che dedichiamo e lo stress associato. In altre parole ribadisce e formalizza un concetto che già conoscevamo: per una comunicazione efficace è importate riuscire a mettersi in relazione al nostro pubblico. E prima possibile. Ovvero vogliamo farlo nelle fasi di apertura della nostra presentazione.
Uno dei metodi più semplici per farlo, sebbene non l’unico, è cercare dei punti in comune con l’audience. Fantastico quando si tratta di esperienze. O stati d’animo.
E se qualcuno pensa che non sia così facile relazionarsi a sconosciuti pensi alla famosa teoria dei 6 gradi di relazione (originariamente formulata nel 1929) che dice che siamo tutti collegati alle altre persone attraverso una catena non più lunga di 5 intermediari.
Più concretamente possiamo pensare all’analisi dell’audience durante la fase di preparazione, cioè lo studio a priori di chi essi siano, quali siano i fattori comunicativi più importanti per loro, la loro probabile attitudine, eventuali pregiudizi, ecc… Durante Successful Presentation gli dedichiamo attenzione e facciamo anche un esercizio. Può essere d’aiuto anche per creare quella relazione iniziale che ci renderà presentatori più efficaci.
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