Parliamo ancora di design per migliorare la capacità comunicativa dei nostri grafici. Abbiamo visto come fare uso di colori, dimensione dei caratteri ed uso dello spazio per mettere in evidenza il messaggio. Un altro motivo per cui vogliamo un buon design è aumentare la leggibilità e la chiarezza delle informazioni che presentiamo.
Molti degli errori più comuni in questo campo dipendono dall’accettare passivamente quello che i programmi di presentazione (Impress, Powerpoint, Keynote) ci offrono. Vediamo alcuni esempi.
Prendo ancora la produzione di riso nel mondo per i primi 10 paesi e creo un grafico in forma automatica. Io ho usato Libreoffice Calc, il risultato grafico varia in funzione del programma, font installati, preferenze impostate, ecc… In ogni caso i principi alla base rimangono comunque validi, indipendentemente da variazioni stilistiche.
I colori sono abbastanza buoni, nel senso che c’è un buon contrasto fra le diverse fette e con lo sfondo (attenzione però che sia bianco!). Non sono invece convinto dell’utilizzo di un grafico in 3D. La terza dimensione non aggiunge alcuna informazione, se non un effetto scenico. Lo stesso grafico in 2D occupa meno spazio e mostra meglio il rapporto fra le fette (non essendoci prospettiva).
Salta anche all’occhio che il Bangladesh al 7% non è in ordine decrescente come gli altri paesi. Il motivo è che la base dati è ordinata per valore ($) mentre i dati presentati sono per quantità (MT). Sia per eleganza, sia per non correre il rischio di distrarre il pubblico è meglio prestare attenzione a questi dettagli. Un altro aspetto su cui possiamo lavorare sono le etichette dati. Usando quelle automatiche o le abbiamo molto piccole (e meno leggibili), oppure ingrandendole si rimpicciolisce il grafico. Un’altra opportunità è quella di spostarle all’interno delle fette ma se alcune sono piccole, come in questo caso, il risultato è peggiore. Con un minimo investimento di tempo possiamo eliminare quelle in automatico ed aggiungerle noi manualmente. Ovvero sovrapponendo del testo libero in cui noi scriviamo i valori. In questo modo abbiamo il controllo completo del carattere, delle dimensioni, del colore e della posizione. Potendo variare questi fattori per ogni singola etichetta. Come in questo esempio:
In questo caso, a titolo di esempio, ho ipotizzato che mi interessasse mostrare solo i primi 4 paesi, ma nulla toglie che potrei aver mantenuto tutte le etichette. Usando quelle automatiche in genere non ho questa opportunità, o tutte o nulla. Da notare che eliminando le etichette esterne ho potuto ingrandire il grafico.
Infine posso eliminare il titolo del grafico (usando invece il titolo della slide dove ho uniformità di carattere con gli altri supporti visivi), ed aggiungere motivi grafici che mi aiutino a comunicare. In questo esempio suppongo di voler sottolineare come Cina ed India insieme rappresentino quasi metà della produzione mondiale. Infine ho deciso di spostare la legenda a sinistra dove sta decisamente meglio (e non cozza con la nuova informazione a destra).
Questo è un possibile risultato finale, non necessariamente il migliore possibile. Io non sono un grafico, e questo è anche il punto: non si tratta di avere capacità specifiche per poter migliorare i grafici creati in automatico dai programmi più diffusi. Importante è ancora una volta avere chiaro il messaggio da comunicare.
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