Nel 2013 Sugata Mitra ha tenuto una presentazione al TED su come costruire una scuola nel cloud, un’ottima idea anche nei tempi del coronavirus. Come avviene per #ImparaDalTED si tratta di interventi che oltre ad essere interessanti per il loro contenuto lo sono anche per gli spunti su come parlare in pubblico.
Guarda il video del suo talk e poi sottolineo alcuni punti che meritano attenzione e che puoi metabolizzare per migliorare la tua capacità di fare presentazioni.
L’apertura attira immediatamente l’attenzione del pubblico con il trucco più antico (e sempre il migliore): la narrazione. E Mitra lo fa esplicitamente. È una buona idea prima di raccontare una storia , far sì che il pubblico ne sia a conoscenza, per catturare la loro attenzione.
I do have a plan, but in order for me to tell you what that plan is, I need to tell you a little story, which kind of sets the stage.
Ho un piano, ma prima di dirvi di cosa si tratta devo raccontarvi una storia, che ne è un po’ la premessa.
Ed ecco la storia.
I tried to look at where did the kind of learning we do in schools, where did it come from? And you can look far back into the past, but if you look at present-day schooling the way it is, it’s quite easy to figure out where it came from. It came from about 300 years ago, and it came from the last and the biggest of the empires on this planet. [“The British Empire”] Imagine trying to run the show, trying to run the entire planet, without computers, without telephones, with data handwritten on pieces of paper, and traveling by ships. But the Victorians actually did it. What they did was amazing. They created a global computer made up of people. It’s still with us today. It’s called the bureaucratic administrative machine. In order to have that machine running, you need lots and lots of people. They made another machine to produce those people: the school. The schools would produce the people who would then become parts of the bureaucratic administrative machine. They must be identical to each other. They must know three things: They must have good handwriting, because the data is handwritten; they must be able to read; and they must be able to do multiplication, division, addition and subtraction in their head. They must be so identical that you could pick one up from New Zealand and ship them to Canada and he would be instantly functional. The Victorians were great engineers. They engineered a system that was so robust that it’s still with us today, continuously producing identical people for a machine that no longer exists. The empire is gone, so what are we doing with that design that produces these identical people, and what are we going to do next if we ever are going to do anything else with it?
Ho cercato di capire da dove provenga l’apprendimento che otteniamo a scuola, da dove viene? E potete guardare indietro nel tempo, ma se guardate al giorno d’oggi come avviene l’insegnamento, è abbastanza facile capire da dove provenga. tutto è iniziato 300 anni fa’ e nasce dall’ultimo e più grande impero del pianeta. [“L’impero britannico”] Immaginate di gestire questo show, di provare a gestire l’intero pianeta, senza computer, senza telefoni, con informazioni scritte a mano su pezzi di carta, e scambiate via nave. Ma i Vittoriani in realtà lo fecero. Quel che fecero fu eccezionale. Crearono un computer globale fatto di persone. Che è ancora presente al giorno d’oggi. si chiama sistema amministrativo burocratico. Per poter far funzionare questo sistema c’è bisogno di un sacco di gente. Inventarono un altro sistema per creare quelle persone: la scuola. Le scuole avrebbero prodotto quelle persone che poi avrebbero fatto parte della macchina burocratica amministrativa. Tutti devono essere identici l’uno all’altro. Devono sapere tre cose: devono avere una bella calligrafia, perché i dati sono scritti a mano; devono saper leggere; e saper fare la moltiplicazione, la divisione, l’addizione e la sottrazione a mente. Devono essere così uguali, che potresti prenderne uno dalla Nuova Zelanda e mandarlo in Canada e sarebbe immediatamente operativo. I Vittoriani erano grandi ingegneri. Inventarono un sistema cosi consolidato che oggi è ancora in uso, producendo continuamente persone identiche per un sistema che non esiste più. L’impero è svanito, per cui cosa stiamo facendo con quel sistema che produce persone identiche, e cosa faremo poi se mai lo useremo in una maniera diversa?
Hai notato il linguaggio usato? L’enfasi portata dall’ultimo e dal più grande degli imperi su questo pianeta o cercando di governare l’intero pianeta. Non aver paura di essere audace con le parole, usa visioni evocative che possano suscitare immagini (ed emozioni) potenti nel tuo pubblico.
Probabilmente hai notato anche altre due cose, un sottile umorismo ironico e il contrasto tra una macchina affascinante… e la sua inutilità. Il contrasto logico è di nuovo qualcosa di vivido e mantiene la mente delle persone molto attiva, quindi più pronta a ricevere il tuo messaggio. Anche le diapositive che hai visto nel video aiutano a questo scopo.
Tutta questa storia serve per introdurre un messaggio importante: la scuola come la conosciamo oggi è obsoleta.
Quanto è più efficace usare una storia così che limitarsi ad affermare il prorpio pensiero ed argomentarlo solo logicamente?
A questo punto qualcuno nel pubblico potrebbe pensare “Ecco un altro che ce l’ha con la scuola che non funziona…”. Mitra confuta questa possibile obiezione latente.
So that’s a pretty strong comment there. I said schools as we know them now, they’re obsolete. I’m not saying they’re broken. It’s quite fashionable to say that the education system’s broken. It’s not broken. It’s wonderfully constructed. It’s just that we don’t need it anymore. It’s outdated.
Ho detto che le scuole per come le conosciamo ora, sono obsolete. Non dico che non funzionino. Va molto di moda dire che il sistema scolastico non funziona. Non è che non funziona. Anzi, è organizzato benissimo. È solo che così com’è non ne abbiamo più bisogno. È superato.
È un ottimo metodo per ottenere maggiore attenzione e credibilità da parte di possibili persone scettiche. Prova a chiederti di cosa potrebbe dubitare il tuo pubblico? Come puoi riconoscerlo ed al tempo stesso sostenere il tuo messaggio?
L’umorismo è un’altra grande tecnica per mantenere il pubblico coinvolto, concentrato (ridere aiuta ad ossigenare il cervello) e farlo ascoltare. Ecco alcuni passaggi.
At the same time, we also had lots of parents, rich people, who had computers, and who used to tell me, “You know, my son, I think he’s gifted, because he does wonderful things with computers. And my daughter — oh, surely she is extra-intelligent.” And so on. So I suddenly figured that, how come all the rich people are having these extraordinarily gifted children?
I went 300 miles out of Delhi into a really remote village where the chances of a passing software development engineer was very little.
When they saw me, they said, “We want a faster processor and a better mouse.”
In an irritated voice, they said, “You’ve given us a machine that works only in English, so we had to teach ourselves English in order to use it.”
So a little girl who you see just now, she raised her hand, and she says to me in broken Tamil and English, she said, “Well, apart from the fact that improper replication of the DNA molecule causes disease, we haven’t understood anything else.”
I know more British grandmothers than anyone in the universe.
Nel mentre, avevamo molti genitori, persone ricche, che avevano computer, e che mi dicevano “Sa, mio figlio, penso che abbia talento perché riesce a fare cose straordinarie con il computer. E mia figlia — oh, lei è intelligentissima.” E così via. Così ho realizzato che, com’è possibile che tutte queste persone ricche abbiano dei figli così dotati?
Sono andato a 482 km fuori da Nuova Delhi in un villaggio sperdutissimo dove le possibilità che passasse un ingegnere sviluppatore di software erano davvero scarse.
Quando mi hanno visto, mi hanno detto, “Vogliamo un processore più veloce e un mouse migliore.”
Con un tono molto irritato mi hanno detto, “Ci hai dato una macchina che funziona solo in inglese, per cui abbiamo dovuto imparare l’inglese da soli per usarlo.”
Una bambina che vedete proprio ora, ha alzato la mano, e mi ha detto metà in inglese e metà in tamil, mi ha detto, “Be’, a parte il fatto che la scorretta replicazione delle molecole del DNA causa malattie, non abbiamo capito altro.”
Conosco più nonne inglesi di chiunque altro nell’universo.
Nel corpo della presentazione Sugata Mitra mostra molti alcuni video dove i bambini stanno imparando, stanno interagendo con il computer e così via. Ti piacciono? Pensi che siano di aiuto per visualizzare al pubblico il suo racconto? Come puoi implementare video nella tua presentazione o quando parli davanti a un gruppo?
La sezione centrale ha anche alcuni aspetti tecnici e fattuali. Si tratta del posto migliore dove collocarli. La brillante apertura ha incantato tutti, a questo punto il pubblico manterrà l’attenzione anche per la parte seria. Questa sezione non ostacola, al contrario, aggiunge credibilità perché crea il giusto mix tra storie divertenti (completamente contestuali) ed evidenze a sostegno delle sue tesi.
Quando è il momento di esprimere il suo messaggio centrale, Sugata lo fa molto chiaramente, e così dovresti farlo sempre anche tu. Sii determinato, sii chiaro, rendi facile per il pubblico capire il messaggio che vuoi che portino a casa.
So what’s my wish? My wish is that we design the future of learning. We don’t want to be spare parts for a great human computer, do we? So we need to design a future for learning. And I’ve got to — hang on, I’ve got to get this wording exactly right, because, you know, it’s very important. My wish is to help design a future of learning by supporting children all over the world to tap into their wonder and their ability to work together. Help me build this school. It will be called the School in the Cloud.
(…)
But I want you for another purpose. You can do Self-Organized Learning Environments at home, in the school, outside of school, in clubs. It’s very easy to do. There’s a great document produced by TED which tells you how to do it. If you would please, please do it across all five continents and send me the data, then I’ll put it all together, move it into the School of Clouds, and create the future of learning. That’s my wish.
Quindi qual è il mio desiderio? Il mio desiderio è che ideiamo il futuro dell’apprendimento. Non vogliamo essere pezzi di ricambio per un grande computer umano, no? Quindi dobbiamo ideare un futuro per l’apprendimento. E devo – aspettate, devo trovare la formula più corretta, perché, sapete, è molto importante. Il mio desiderio è di aiutare a ideare un futuro dell’apprendimento aiutando i bambini di tutto il mondo a sfruttare la loro voglia di imparare e la loro capacità a lavorare insieme. Aiutatemi a costruire questa scuola. Sarà chiamata la School in the Cloud
(…)
Ma vi voglio per un altro scopo. Si possono fare ambienti di apprendimento auto-organizzati a casa, a scuola, fuori da scuola, nei locali. È molto semplice da fare. C’è un importante documento prodotto da TED che dice come farlo. Se volete per favore, per favore fatelo in tutti i cinque continenti e mandatemi i dati, poi li metterò tutti insieme, li sposterò nella School in the Cloud, e creerò il futuro dell’apprendimento. Questo è il mio desiderio.
Avvicinandoci alla fine c’è un’ultima immagine molto bella ed efficace.
And just one last thing. I’ll take you to the top of the Himalayas. At 12,000 feet, where the air is thin, I once built two Hole in the Wall computers, and the children flocked there. And there was this little girl who was following me around.
E solo un’ultima cosa. Vi porterò in cima all’Himalaya. a 3600 metri, nel nulla, dove una volta costruii due Buchi nel Muro inserendoci due computer, e i bambini si riversarono lì. E c’era questa bambina che mi seguiva in giro.
La foto della bambina ed il suo consiglio sono la ciliegina sulla torta. Un insegnamento che possiamo mettere insieme agli altri che questo TED talk ci ha fornito.
Auguro a Sugata Mitra di realizzare la sua scuola nel cloud e che tu possa raggiungere i tuoi obiettivi quando parli in pubblico (anche imparando da lui)!
Commenti recenti