#ImparaDaiGrandiDiscorsi ospita Maya Angelou, grande poetessa americana. Si tratta del suo discorso al funerale di Coretta Scott King, grande attivista per i diritti civili.
Apertura
L’apertura è toccante e con un impatto visivo, anche se si tratta di un discorso, le parole sono usate per dipingere un ritratto.
In the midst of national tumult, in the medium of international violent uproar, Coretta Scott King’s face remained a study in serenity. In times of interior violent storms she sat, her hands resting in her lap calmly, like good children sleeping.
Her passion was never spent in public display. She offered her industry and her energies to action, toward righting ancient and current wrongs in this world.
Nel mezzo del tumulto nazionale, in mezzo al violento tumulto internazionale, il viso di Coretta Scott King rimase uno studio in serenità. In tempi di violente tempeste interiori sedeva, le mani appoggiate in grembo con calma, come dei bravi bambini che dormono.
La sua passione non è mai stata spesa in pubblico. Ha offerto il suo impegno e le sue energie all’azione, per rimediare a torti antichi e attuali in questo mondo.
Nota il valore retorico dell’analogia, ovvero comparare due cose con espressioni quali come o similmente. Aiuta il pubblico ad afferrare il concetto mentre al tempo stesso può aggiungere un piano emozionale. Qui Maya Angelou ci trasmette immediatamente un’immagine di calma e quiete.
Figure retoriche
Altre figure retoriche seguono subito dopo in questo esemplare passaggio.
She believed religiously in non-violent protest.
She believed it could heal a nation mired in a history of slavery and all its excesses.
She believed non-violent protest religiously could lift up a nation rife with racial prejudices and racial bias.
She was a quintessential African-American woman, born in the small town repressive South, born of flesh and destined to become iron, born — born a cornflower and destined to become a steel magnolia.
Credeva religiosamente nella protesta non violenta.
Credeva che potesse guarire una nazione impantanata in una storia di schiavitù e tutti i suoi eccessi.
Credeva che le proteste non violente religiosamente potessero sollevare una serie di pregiudizi razziali e pregiudizi razziali.
Era una donna afroamericana per eccellenza, nata nella piccola città repressiva del sud, nata di carne e destinata a diventare ferro, nata – nata un fiordaliso e destinata a diventare una magnolia d’acciaio.
Puoi osservare l’anafora nella ripetizione di una parola iniziale: credeva. Bellissima la metafora fra Coretta King e la magnolia d’acciaio. Rende un’immagine molto vivida della persona e del suo carattere. Certamente Angelou è una poetessa e ha grande capacità espressiva, anche tu però puoi provare a fare tue questi strumenti retorici per arricchire l’espressività dei tuoi discorsi o delle tue presentazioni.
Subito dopo ritorna l’anafora, questa volta in un contesto molto emotivo ed inclusivo.
She loved her church fervently. She loved and adored her husband and her children. She cherished her race. She cherished women. She cared for the conditions of human beings, of native Americans and Latin — Latinos and Asian Americans. She cared for gay and straight people. She was concerned for the struggles in Ireland, and she prayed for nightly for Palestine and equally for Israel.
Lei amava la sua chiesa con fervore. Lei amava e adorava suo marito e i suoi figli. Lei ha adorato la sua razza. Lei amava le donne. Lei si prendeva cura delle condizioni degli esseri umani, dei nativi americani e dei latino – latino americani e asiatici americani. Lei si prendeva cura delle persone eterosessuali. Lei era preoccupata per le lotte in Irlanda e pregava per la notte per la Palestina e ugualmente per Israele.
Chiusura
Verso la fine di questo discorso di Maya Angelou, che puoi leggere per intero, arriva un passaggio molto deciso che lascia al pubblico il messaggio voluto.
We owe something from this minute on; so that this gathering is not just another footnote on the pages of history. We owe something.
I pledge to you, my sister, I will never cease.
I mean to say I want to see a better world.
I mean to say I want to see some peace somewhere.
I mean to say I want to see some honesty, some fair play.
I want to see kindness and justice. This is what I want to see and I want to see it through my eyes and through your eyes, Coretta Scott King.
Dobbiamo qualcosa da questo momento in poi; in modo che questo incontro non sia solo un’altra nota a piè di pagina sulle pagine della Storia. Dobbiamo qualcosa.
Ti prometto, sorella mia, che non smetterò mai.
Voglio dire che voglio vedere un mondo migliore.
Voglio dire che voglio vedere un po ‘di pace da qualche parte.
Voglio dire che voglio vedere un po ‘di onestà, un po’ di fair play.
Voglio vedere gentilezza e giustizia. Questo è quello che voglio vedere e voglio vederlo attraverso i miei occhi e attraverso i tuoi occhi, Coretta Scott King.
Qualunque discorso, per quanto ben scritto, non sarà mai un discorso efficace se non provoca qualche cambiamento nel pubblico: di pensiero o di azione. Quella che nel mondo degli affari viene chiamata la call to action. Qui lo sprono è a seguire l’esempio di Coretta King e darsi da fare per costruire un mondo migliore.
Ricordatelo quando chiuderai i tuoi discorsi o le tue presentazioni. Cosa vuoi che la tua audience pensi e faccia? Spronala all’azione!
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