Un #ImparaDalTED dal retrogusto amaro, poiché si tratta di una predizione caduta abbastanza nel vuoto. Nonostante ciò, questo è un buon intervento al TED e non solo perché l’attualità ne ha dimostrato la preveggenza. Lo speaker è Bill Gates, il quale prova a sollevare un problema. Egli spiega come non siamo assolutamente pronti per una crisi pandemica e cosa dovremmo fare per essere in grado di fronteggiarla (al momento in cui scrivo il coronavirus covid-19 si sta diffondendo su tutto il globo). Prima di proseguire a leggere ti consiglio di vedere l’intera presentazione sul sito del TED o semplicemente qui sotto e notare i passaggi che ti colpiscono.

L’apertura

Bill Gates entra in scena portando un barile. Un’ottima idea, poiché introduce un oggetto scenico che cattura l’attenzione del pubblico e lo concentra sulla storia che va a raccontare.

When I was a kid, the disaster we worried about most was a nuclear war. That’s why we had a barrel like this down in our basement, filled with cans of food and water. When the nuclear attack came, we were supposed to go downstairs, hunker down, and eat out of that barrel.

Quand’ero ragazzo, il disastro di cui ci si preoccupava di più era la guerra nucleare. Ecco perché avevamo tutti un barile come questo in cantina, pieno di lattine di cibo e acqua. Quando l’attacco nucleare sarebbe arrivato, dovevamo scendere, accovacciarci, e mangiare dal barile.

Non si tratta di spettacolarizzazione fine a se stessa, il barile è strumentale per il racconto, che a sua volta è la premessa dell’intero talk. Un tempo il pericolo maggiore per l’umanità era un guerra nucleare, oggi non è più così: c’è una minaccia che deve preoccupare molto di più. Gates, per dare il senso della gravità, usa un riferimento di facile comprensione per il pubblico: la paura di un attacco nucleare. Per anni il maggior terrore dell’umanità.

Subito dopo, ciò è rafforzato dal raffronto fra le due immagini; come per il barile, c’è l’uso della visualizzazione per aumentare l’impatto della comunicazione.

sollevare un problema

Il contrasto è un ottimo strumento per risvegliare emozioni nel pubblico e in questo caso esso funziona molto bene sia dal punto di vista visivo, che da quello concettuale.

Per sollevare un problema non basta l’aspetto logico, ci vuole appunto un impatto emotivo, le immagini e le parole sono molto importanti e Gates chiude l’apertura con delle affermazioni molto marcate.

If anything kills over 10 million people in the next few decades, it’s most likely to be a highly infectious virus rather than a war. Not missiles, but microbes. Now, part of the reason for this is that we’ve invested a huge amount in nuclear deterrents. But we’ve actually invested very little in a system to stop an epidemic. We’re not ready for the next epidemic.

Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone, nei prossimi decenni, è più probabile che sia un virus altamente contagioso piuttosto che una guerra. Non missili, ma microbi. In parte il motivo è che abbiamo investito cifre enormi in deterrenti nucleari. Ma abbiamo investito pochissimo in un sistema che possa fermare un’epidemia. Non siamo pronti per la prossima epidemia.

Nota la chiarezza di Se qualcosa ucciderà 10 milioni di persone e i continui paralleli come Non missili, ma microbi.

L’ultima frase dell’apertura è il messaggio centrale di questo TED Talk. Ricorda che è sempre positivo trasmetterlo al pubblico in maniera semplice e diretta.

Il corpo

Dal minuto 1:11 inizia la parte centrale del discorso dove Bill argomenta e supporta il messaggio centrale appena dichiarato. In questa sezione c’è un parallelo fra lotta alle epidemie e comparto militare, esso riprende quello in apertura fra microbi e bombe. L’esposizione del problema ha dei supporti visivi ben disegnati con colori congrui al messaggio che vuole trasmettere. Osserva in particolare l’uso del rosso, che risalta molto su slide in toni di grigio.

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Quando Gates ha esposto chiaramente il rischio e spiegato perché siamo impreparati, può ora passare alla soluzione proposta, cosa che avviene dal minuto 4:55.

But in fact, we can build a really good response system. We have the benefits of all the science and technology that we talk about here.

Ma di fatto, possiamo realizzare un buon sistema di reazione. Abbiamo i benefici di tutta la scienza e tecnologia di cui parliamo qui.

Anche qui Bill mantiene il parallelo bellico e lo fa sia con le parole, che con le immagini (nota ora l’assenza del rosso).

The best lessons, I think, on how to get prepared are again, what we do for war.

Il migliore esempio, credo, su come prepararsi è quello che facciamo in guerra.

Prevenzione delle obiezioni

Come ben spiegato dalla retorica classica, un buon discorso deve anticipare le obiezioni del pubblico e confutarle. Chiaramente la principale qui è il costo di tutto ciò.

Now I don’t have an exact budget for what this would cost, but I’m quite sure it’s very modest compared to the potential harm. The World Bank estimates that if we have a worldwide flu epidemic, global wealth will go down by over three trillion dollars and we’d have millions and millions of deaths.

Non ho un budget esatto di quanto potrebbe costare, ma sono sicuro sia molto basso rispetto al potenziale danno. La Banca Mondiale stima che se ci fosse un’epidemia di influenza mondiale la ricchezza globale si ridurrebbe di più di 3 trilioni di dollari e ci sarebbero milioni e milioni di morti.

L’obiezione è rivoltata: quanto ci costerebbe non farlo? Molto di più! E per rendere meglio il concetto lo sbalorditivo numero è mostrato sullo schermo. Nota l’impatto di rappresentarlo in modo esteso, rispetto ad esempio a scrivere $3T.

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Parlo dell’uso dei numeri in questo modo proprio nel mio ebook 6 passaggi per presentare i dati con successo.

La contro obiezione è: “Sì, ma solo se arriva la pandemia, e se invece non succede niente e siamo fortunati perché spendere?”. Ancora una volta il dubbio del pubblico è anticipato e il passaggio immediatamente successivo risponde a questo.

These investments offer significant benefits beyond just being ready for the epidemic. The primary healthcare, the R&D, those things would reduce global health equity and make the world more just as well as more safe.

Questi investimenti offrono benefici significativi, oltre alla semplice preparazione alle epidemie. Cure primarie, ricerca e sviluppo ridurrebbero le disuguaglianze in termini di salute globale e renderebbero il mondo più giusto e più sicuro.

La chiusura

Al minuto 7:47 è tempo per la parte finale del discorso, la chiusura. Egli ha voluto sollevare un problema: rendere l’audience conscia del rischio in essere. Ciò, non per spaventare le persone, piuttosto per persuaderle dell’importanza di agire ora per farsi trovare preparati.

So I think this should absolutely be a priority. There’s no need to panic. We don’t have to hoard cans of spaghetti or go down into the basement. But we need to get going, because time is not on our side.

Credo quindi che dovrebbe essere assolutamente una priorità. Non dobbiamo farci prendere dal panico. Non dobbiamo fare scorta di spaghetti o scendere in cantina. Ma dobbiamo muoverci, perché il tempo non è dalla nostra parte.

Nota il riferimento degli spaghetti che si riallaccia al barile che ha portato in scena all’inizio. È sempre una buona cosa se riesci a chiudere il cerchio ed in chiusura ricollegarti all’apertura.

L’ultima affermazione è positiva e così dovrebbe essere, a meno che non ci siano motivazioni davvero forti per chiudere su una nota negativa.

If we start now, we can be ready for the next epidemic.

Se iniziamo adesso, potremo essere pronti per la prossima epidemia.

Positiva, ma c’è comunque un Se, è quello la chiave per motivare l’audience all’azione.

Lo stato delle cose, mentre scrivo, riflette più la sordità di chi doveva ascoltare e fare qualcosa in questo ambito. L’obiettivo di Gates di sollevare un problema è stato raggiunto, sebbene poco ascoltato. Rimane un ottimo intervento al TED dal quale puoi imparare molto per le tue presentazioni.