Sii felice, l’ospite di questo #ImparaDalTED è Shawn Achor, anzi doppiamente felice! La felicità è proprio il tema dell’intervento, inoltre sarà lo spunto per vedere come puoi usare l’umorismo in maniera appropriata ed efficace nelle tue presentazioni.

Il mio consiglio è come sempre quello di guardare prima il video, prendendo nota di quello che ti colpisce, e poi continuare la lettura. Buona visione (e buone risate).

Apertura

Possiamo subito identificare una fase iniziale di apertura che arriva al minuto 3:00. Si tratta di una divertente storia, spererei per sua sorella non del tutto vera, che oltre a rompere il ghiaccio facendo ridere il pubblico serve come gancio per introdurre il tema principale.

What we stumbled across at this tender age of just five and seven — we had no idea at the time — was was going be at the vanguard of a scientific revolution occurring two decades later in the way that we look at the human brain. We had stumbled across something called positive psychology, which is the reason I’m here today and the reason that I wake up every morning.

Ciò in cui c’eravamo imbattutti alla tenera età di 5 e 7 anni — allora non ne avevamo idea — era qualcosa che sarebbe stato all’avanguardia di una rivoluzione scientifica nel modo in cui guardiamo al cervello umano e che sarebbe occorsa 20 anni dopo. Ciò in cui ci siamo imbattuti si chiama psicologia positiva, che è la ragione per cui oggi mi trovo tra voi e la ragione per cui mi alzo ogni mattina.

Far ridere il pubblico da subito non vuol dire solo conquistarsi la loro simpatia, anche avere un’attenzione maggiore! Come vedi non si tratta di semplice battute, piuttosto di storytelling umoristico, e così sarà nella maggior parte dei casi che seguono. Se puoi, cerca di farlo anche tu: preferisci aneddoti divertenti a battute isolate. Non solo, l’umorismo deve essere contestuale, in questo caso è servito per introdurre la psicologia positiva.

Corpo

Il punto successivo di cui Shawn vuole parlare è un idea sempre collegata ad essa.

And positive psychology posits that if we study what is merely average, we will remain merely average.

Ciò che la psicologia positiva sostiene è che se studiamo solo ciò che è medio, rimarremo solamente persone medie.

Tutto il blocco da 3:00 a circa 4:50 serve proprio ad elaborare l’idea. Anche in questo caso lo fa in maniera divertente sia con le parole che con il grafico, come ad esempio all’inizio.

When I started talking about this research outside of academia, with companies and schools, the first thing they said to never do is to start with a graph. The first thing I want to do is start with a graph. This graph looks boring, but it is the reason I get excited and wake up every morning. And this graph doesn’t even mean anything; it’s fake data.

Quando iniziai a parlare di questa ricerca al di fuori del mondo accademico, nelle scuole e nelle aziende, la prima cosa che mi dissero di non fare mai è di cominciare il discorso con un grafico. La prima cosa che vorrei fare è iniziare il mio discorso proprio con un grafico. Questo grafico sembra noioso, ma è per questo grafico che mi alzo allegro ogni mattina. Ed è un grafico che non vuol dire nulla; sono dati fasulli.

Segue un passaggio più serio per elaborare il tema, salvo poi tornare a far ridere il pubblico con la storia di Bobo (che secondo me pesca da Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome). Anche qui il racconto (sarà vero?) è collegato con il messaggio che Achor vuol trasmettere al pubblico.

Da 6:25 inizia un’altra storia, e ancora una volta umoristica. Mentre il pubblico ride viene portato da Shawn verso un nuovo punto saliente.

Because what that question assumes is that our external world is predictive of our happiness levels, when in reality, if I know everything about your external world, I can only predict 10% of your long-term happiness. 90 percent of your long-term happiness is predicted not by the external world, but by the way your brain processes the world.

Questo perché la domanda presuppone che il nostro mondo esterno sia un predittore del nostro livello di felicità, mentre in realtà, se sapessi tutto del tuo mondo esterno, potrei predirre solo il 10% della tua felicità nel lungo periodo. Il 90% della tua felicità di lungo periodo non può essere predetta osservando il tuo mondo esterno, ma dipende dal modo in cui la tua mente percepisce il mondo.

Non è l’ultimo momento divertente dell’intervento c’è ancora spazio per un aneddoto.

I talked to a New England boarding school, probably the most prestigious one, and they said, “We already know that. So every year, instead of just teaching our students, we have a wellness week. And we’re so excited. Monday night we have the world’s leading expert will speak about adolescent depression. Tuesday night it’s school violence and bullying. Wednesday night is eating disorders. Thursday night is illicit drug use. And Friday night we’re trying to decide between risky sex or happiness.”
I said, “That’s most people’s Friday nights.”

Ho tenuto un discorso in un college privato nel New Englands, forse uno dei più prestigiosi college privati, e mi hanno detto, “Lo sapevamo già. Dunque ogni anno, invece di insegnare agli studenti, dedichiamo una settimana alla salute. E la cosa ci piace molto. Lunedì sera ospitiamo un esperto mondiale che tiene un discorso sulla depressione adolescenziale. Martedì sera parleremo di violenza e bullismo nella scuola. Mercoledì sera di disordini alimentari. Giovedi sera di uso di stupefacenti. E venerdì sera cercheremo di scegliere tra sesso a rischio e felicità.” Io gli ho detto, “è ciò che il venerdì sera, fa la maggior parte della gente.”

Questa storia da il la a tutto il corpo successivo dove Achor spiega il fulcro del suo messaggio.

And into the silence, I said, “I’d be happy to speak at your school, but that’s not a wellness week, that’s a sickness week. You’ve outlined all the negative things that can happen, but not talked about the positive.”
The absence of disease is not health. Here’s how we get to health: We need to reverse the formula for happiness and success. (…)
And I found that most companies and schools follow a formula for success, which is this: If I work harder, I’ll be more successful. And if I’m more successful, then I’ll be happier. That undergirds most of our parenting and managing styles, the way that we motivate our behavior.
And the problem is it’s scientifically broken and backwards for two reasons. Every time your brain has a success, you just changed the goalpost of what success looked like.
(…)
But our brains work in the opposite order. If you can raise somebody’s level of positivity in the present, then their brain experiences what we now call a happiness advantage, which is your brain at positive performs significantly better than at negative, neutral or stressed.

E mentre restava muto, ho detto, “Sarei lieto di tenere un discorso presso la vostra scuola, ma solo per dirverlo, non si tratta di una settimana dedicata alla salute, ma di una settimana sulle malattie. Quel che avete fatto è descrivere tutte le cose negative che possono accadere, ma non avete parlato di quelle positive.”
L’assenza di malattie non equivale ad essere in salute.
Ecco come si può fare per rimanere in salute: dobbiamo invertire la formula per la felicità ed il successo.
(…)
Ho scoperto che la maggior parte delle aziende e delle scuole seguono una formula per il successo, che è questa: se lavoro più duramente, avrò un maggior successo. Se avrò maggiore successo, sarò più felice. Questa concezione è alla base del nostro modo di essere genitori o manager, è il modo con cui motiviamo i nostri comportamenti.
Ma il problema è che, dal punto di vista scientifico, è qualcosa di sbagliato e retrogrado, per due ragioni. Innanzitutto, ogni volta che la tua mente registra un successo viene cambiato il limite che definisce che cos’è un successo.
(…)
Ma il problema è che i nostri cervelli lavorano al contrario. Se aumentiamo la positività di una persona nel presente, i loro cervelli proveranno ciò che oggi chiamiamo il vantaggio della felicità, ossia che il vostro cervello, se si trova in uno stato positivo, funziona significativamente meglio di quando si trova in uno stato negativo, stressato o indifferente.

Da questo blocco in poi il tono diventa più serio, il pubblico ha riso per quasi 9 minuti su 12 di presentazione, complimenti Shawn!

Conclusione

Non abbiamo finito, voglio mostrarti ancora una slide della presentazione, questa.

Il design non è il suo punto forte, però svolge bene il suo scopo di supportare ciò che dice Achor, che è ciò che voglio farti notare.

Finita la parte ricca di umorismo c’è un messaggio importante: ridere è bello, questo è un argomento serio e ti interessa in prima persona, quindi pensaci.

Ricordati anche tu, di non correre il rischio che la leggerezza dell’esposizione non faccia percepire il tuo messaggio come meno significativo. Al momento giusto cambia il passo e dai al tuo pubblico indicazione chiara di perché quello che dici è importante per loro.