Torna #ImparaDaiGrandiDiscorsi e ancora un volta il tema è lo spazio. La volta precedente abbiamo visto l’entusiasmo di Kennedy, con Ronald Reagan l’occasione è triste, è appena avvenuta la tragedia del Challenger.

La sorte volle che lo stesso giorno il Presidente degli Stati Uniti d’America, Ronald Reagan appunto, dovesse tenere il discorso sullo stato dell’Unione. Egli rinviò il discorso, ma usò comunque lo spazio previsto per commentare il disastro appena accaduto con un discorso memorabile.

Apertura

Ladies and Gentlemen, I’d planned to speak to you tonight to report on the State of the Union, but the events of earlier today have led me to change those plans. Today is a day for mourning and remembering. Nancy and I are pained to the core by the tragedy of the shuttle Challenger. We know we share this pain with all of the people of our country. This is truly a national loss.

Signore e signori, stasera avevo programmato di parlarvi per riferire sullo stato dell’Unione, ma gli eventi di oggi mi hanno portato a cambiare quei piani. Oggi è un giorno per il lutto e il ricordo. Nancy e io siamo profondamente addolorati dalla tragedia della navetta Challenger. Sappiamo di condividere questo dolore con tutte le persone del nostro paese. Questa è veramente una perdita nazionale.

L’apertura da subito la cifra di tutto il discorso, l’aspetto emotivo. Reagan parla non come presidente, piuttosto come cittadino americano in lutto, o meglio ancora come rappresentante e parte di essi. Quando usa il termine condividere abbraccia idealmente il pubblico e si unisce a loro grazie allo stato emotivo. Un appello al pathos secondo i canoni della retorica. Anni più tardi Bush terrà un discorso simile dopo l’11 settembre. In quel caso trattandosi di un atto terroristico, il piglio è più diretto e determinato, la risposta decisa del Presidente all’attacco. Bush vuole guidare e rincuorare il pubblico: In questa occasione invece Reagan usa l’emozione come sentimento per abbattere le distanze con l’audience.

Antitesi

And I want to say something to the schoolchildren of America who were watching the live coverage of the shuttle’s take-off. I know it’s hard to understand, but sometimes painful things like this happen. It’s all part of the process of exploration and discovery. It’s all part of taking a chance and expanding man’s horizons. The future doesn’t belong to the faint-hearted; it belongs to the brave. The Challenger crew was pulling us into the future, and we’ll continue to follow them.

E voglio dire qualcosa agli scolari d’America che stavano guardando la copertura in diretta del decollo della navetta. So che è difficile da capire, ma a volte accadono cose dolorose come questa. Fa tutto parte del processo di esplorazione e scoperta. Fa tutto parte del cogliere l’occasione e ampliare gli orizzonti dell’uomo. Il futuro non appartiene ai deboli di cuore; appartiene ai coraggiosi. L’equipaggio del Challenger ci stava portando nel futuro e continueremo a seguirli.

Qui Ronald usa una contrapposizione molto efficace fra due parole: deboli di cuore e coraggiosi. Con essa, pur rimanendo della comprensione dello sconforto comune, posiziona esso in un contesto non completamente negativo; indica al pubblico con quale spirito affrontare il dolore. L’antitesi ci spinge ad orientarci nella direzione giusta, la tragedia deve servire per aumentare il nostro coraggio e non esasperare le nostre paure.

Ripetizione

We’ll continue our quest in space. There will be more shuttle flights and more shuttle crews and, yes, more volunteers, more civilians, more teachers in space. Nothing ends here; our hopes and our journeys continue

Continueremo la nostra ricerca nello spazio. Ci saranno più voli navetta e più equipaggi navetta e, sì, più volontari, più civili, più insegnanti nello spazio. Niente finisce qui; le nostre speranze e i nostri viaggi continuano

Nota l’uso della ripetizione, come essa aggiunga enfasi, costruendo sull’antitesi precedente. Con coraggio non ci fermeremo, faremo ancora di più.

Anamnesi

In questo caso non parliamo di anamnesi nell’accezione medica, piuttosto di quella filosica. Il ricordo come evocativo.

There’s a coincidence today. On this day three hundred and ninety years ago, the great explorer Sir Francis Drake died aboard ship off the coast of Panama. In his lifetime the great frontiers were the oceans, and a historian later said, “He lived by the sea, died on it, and was buried in it.” Well, today, we can say of the Challenger crew: Their dedication was, like Drake’s, complete.

C’è una coincidenza oggi. In questo giorno trecentonovanta anni fa, il grande esploratore Sir Francis Drake morì a bordo di una nave al largo della costa di Panama. Durante la sua vita le grandi frontiere furono gli oceani, e in seguito uno storico disse: “Visse vicino al mare, vi morì e vi fu sepolto”. Bene, oggi possiamo dire dell’equipaggio del Challenger: la loro dedizione era, come quello di Drake, completo.

Quali ricorsi puoi evocare tu nei tuoi discorsi? In una presentazione d’affari potrebbero essere esperienze precedenti o situazioni storiche simili. In ogni caso è importante che l’audience riesca a relazionarsi ad esse, se non conoscono il riferimento devi raccontarlo come avviene in questo caso (non tutti potrebbero ricordare come morì Drake).

Chiusura

Per la chiusura Reagan ritorna al sentimento di cordoglio dell’apertura.

We will never forget them, nor the last time we saw them, this morning, as they prepared for their journey and waved goodbye and “slipped the surly bonds of earth” to “touch the face of God.”Thank you.

Non li dimenticheremo mai, né l’ultima volta che li abbiamo visti, stamattina, mentre si preparavano per il loro viaggio e salutavano con la mano e “facevano scivolare i legami burberi della terra” per “toccare il volto di Dio”. Grazie.

Un tocco poetico finale tratto da John Gillespie Magee, Jr per rimarcare come in questo caso il Pathos (emozione) sia la chiave del discorso ancor più che l’Ethos (credibilità) o Logos (logica).

Nota come la frase precedente evochi un’immagine visiva, peraltro nitida nel pubblico perché all’epoca rilanciata da tutti i telegiornali, per aumentare l’impatto emotivo della chiusura.