Bono è l’ospite di questo #ImparaDalTED! Cosa puoi imparare da una rockstar su come fare una presentazione? Se hai un desire di pride per il tuo parlare in pubblico lui è one lui può darti qualche idea senza nessuna vertigo. Battute a parte il suo intervento al TED del 2013 è font di ispirazione non solo per il tema trattato (la povertà), ma anche per come viene presentato.

Prima di buttarci a capofitto nell’analisi dei punti salienti vorrei condividere una considerazione. Bono è il frontman degli U2, una band che un paio di anni prima del suo TED talk, ha girato il mondo in un tour con oltre 7 milioni di spettatori per una media di oltre 60.000 a concerto. Mi azzarderei a dire che Bono sia più avvezzo a fronteggiare una pubblico vasto di te (e di me). Non trovo una cifra esatta per il numero di presenti alla conferenza TED, dovrebbero essere intorno ai 1.000. Un’audience piccola (rispetto al suo standard) dovrebbe essere una passeggiata per lui, non è vero?

Tempo di apprezzare questo bellissimo intervento.

Apertura

Gli anglo-sassoni spesso usano l’umorismo per rompere il ghiaccio è in questo caso è subito all’inizio.

Chris Anderson asked me if I could put the last 25 years of anti-poverty campaigning into 10 minutes for TED. That’s an Englishman asking an Irishman to be succinct.
I said, “Chris, that would take a miracle.”
He said, “Bono, wouldn’t that be a good use of your messianic complex?”

Chris Anderson mi ha chiesto se potevo riassumere, per TED, gli ultimi 25 anni di campagne contro la povertà in 10 minuti. Come dire, un inglese che chiede a un irlandese di essere stringato.
Ho detto: “Chris, ci vorrebbe un miracolo.”
Ha risposto: “Bono, non sarebbe un modo per sfogare il tuo complesso messianico?”

L’apertura prosegue con un parallelo fra l’antico Egitto ed i tempi moderni (nota il riferimento a Facebook). Si tratta dell’introduzione del tema principale, la povertà (e la libertà). Circa al minuto 2:50 arriva questo passaggio.

So I thought, forget the rock opera, forget the bombast, my usual tricks. The only thing singing today would be the facts, for I have truly embraced by inner nerd. So exit the rock star. Enter the evidence-based activist, the factivist.

Così ho pensato, dimentica l’opera rock, dimentica la retorica, i miei soliti trucchi. L’unica cosa da cantare oggi sono i fatti, per cui ho sposato completamente il nerd dentro di me. Esce la rockstar. Entra il fattivista, l’attivista che si basa sui fatti.

Qui termina l’apertura. L’argomento è stato introdotto. Queste ultime frasi sono importanti perché stabiliscono la credibilità dello speaker. Bono è noto soprattutto come musicista rock, dove spesso il talento artistico è accompagnato a spettacolarizzazione ed anche finzione. Per evitare questo possibile dubbio da parte del pubblico egli chiarisce subito: “quello che sto per dirvi si basa su dati concreti”. Io mi occupo di comunicazione, quando parlo ad un pubblico tecnico, so che potrebbe esserci qualche dubbio sulla credibilità (“è una cosa di marketing…”) e quindi sin dall’inizio specifico chiaramente la solidità di quello che andrò ad esporre.

Tensione nervosa

Tornando alla mia considerazione iniziale, hai notato come nei primi minuti è più nervoso e dopo dopo un po’ migliora? Il palco del TED è piccolo rispetto a quello di un concerto rock, ma è una situazione diversa a cui Bono non è abituato. Trovarsi un poco fuori dalla zona di comfort dà una tensione abbastanza normale, Bono la gestisce molto bene proseguendo nel discorso.

Parole evocative

Mi piace molto l’ultima frase del blocco precedente poiché fa uso di parole non comuni ed evocative che catturano l’attenzione del pubblico. Non è l’unico esempio, ce ne sono altri all’interno del discorso

Enter the evidence-based activist, the factivist.

We’re pushing for laws that make sure that at least some of the wealth under the ground ends up in the hands of the people living above it.

…but I have his words tattooed on my brain.

…the power of the people is so much stronger than the people in power

Entra il fattivista, l’attivista che si basa sui fatti.

Stiamo spingendo a favore di leggi che assicurino che almeno parte della ricchezza sotterranea finisca nelle mani della gente che ci vive sopra.

…ma le sue parole me le sono tatuate nel cervello.

…il potere delle persone è molto più forte delle persone al potere.

Queste parole, locuzioni o frasi, hanno il potere di innalzare il livello di attenzione nel cervello del ricevente e di colpirlo sia dal punto di vista logico che da quello emotivo. Osserva il contrasto di “…la ricchezza sotterranea finisca nelle mani della gente che ci vive sopra”. Le parole evocative rimangono più impresse, e con esse la possibilità che l’audience ricordi il messaggio che vuoi dare loro.

Struttura

La parte centrale del discorso, normalmente chiamato corpo in comunicazione, si basa su dati (come anticipato in apertura) intrecciati con storie e persone (Michael, Benedicta, Mo, Mandela, Wael). Questo mix soddisfa il duplice scopo di essere fattuale ed interessante allo stesso tempo. Un elenco di numeri, anche se collegati da una certa logica, può essere noioso o almeno stancante da seguire. Dall’altro lato, una mera raccolta di storie potrebbe essere percepita come non dare il quadro completo.

Quando prepari una presentazione prova a pensare se è sbilanciata da qualche lato. Troppo piena di numeri? Come inserirli in un contesto più fruibile? Troppo superficiale? Cosa puoi aggiungere per soddisfare il pubblico più esigente?

Supporti visivi

Alcuni dati nella presentazione hanno supporti visivi (diapositive) che li accompagnano. Dai loro un’occhiata, sono puliti e leggibili. Sono progettati in modo tale che il pubblico possa cogliere immediatamente il messaggio in loro contenuto. Ecco un esempio.

slide chiara pulita

Nessuna complessità, grandi lettere, facile da leggere. È ciò a cui dovresti puntare anche tu quando presenti i dati.

Conclusione

Un messaggio forte racchiuso in un discorso molto ben organizzato. Ha tutto il necessario per avere successo:

  • Un argomento affascinante
  • Fatti e dati
  • Struttura ben organizzata
  • Slide ben realizzate
  • Parole evocative
  • Una forte chiusura positiva
  • Una rockstar fenomenale che lo presenta

Tutte cose che puoi fare, e dovresti fare, anche tu (magari tranne l’ultima).