Quando pensiamo ai grandi discorsi potremmo immaginare un oratore maturo la cui sapienza sia frutto di una certa età. Malala Yousafzai facilmente cancella quell’immagine, nel giorno del suo 16º compleanno ha pronunciato un formidabile discorso alle Nazioni Unite. È anche il premio Nobel più giovane. Proprio questo discorso ci accompagna in #ImparaDaiGrandiDiscorsi dove vedrai come infondere passione, usare la retorica e lasciare un grande impatto sul pubblico.

L’apertura

Today is it an honour for me to be speaking again after a long time. Being here with such honourable people is a great moment in my life and it is an honour for me that today I am wearing a shawl of the late Benazir Bhutto. I don’t know where to begin my speech.

Oggi è un onore per me tornare a parlare dopo un lungo periodo di tempo. Essere qui con persone così illustri è un grande momento nella mia vita ed è un onore per me che oggi sto indossando uno scialle della defunta Benazir Bhutto. Non so da dove cominciare il mio discorso.

L’apertura di un discorso è quella che imposta il tono di esso ed il suo è grato e garbato. Mostra una grande umiltà ed un forte rispetto per il pubblico. L’umiltà è sempre positiva e non è certo il contrario della sicurezza (in se). Puoi avere entrambi allo stesso tempo, vuoi essere sicura-umile non sicura-arrogante.

Inclusione, amplificazione ed anafora

There are hundreds of human rights activists and social workers who are not only speaking for their rights, but who are struggling to achieve their goal of peace, education and equality. Thousands of people have been killed by the terrorists and millions have been injured. I am just one of them. So here I stand. So here I stand, one girl, among many. I speak not for myself, but so those without a voice can be heard. Those who have fought for their rights. Their right to live in peace. Their right to be treated with dignity. Their right to equality of opportunity. Their right to be educated.

Ci sono centinaia di attivisti per i diritti umani e operatori sociali che non solo parlano per i loro diritti, ma che lottano per raggiungere un obiettivo di pace, educazione e uguaglianza. Migliaia di persone sono state uccise dai terroristi e milioni sono stati feriti. Io sono solo uno di loro. Così eccomi qui, una ragazza come tante. Io non parlo per me stessa, ma per dare una voce a coloro che meritano di essere ascoltati. Coloro che hanno lottato per i loro diritti. Per il loro diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a essere trattati con dignità. Per il loro diritto alle pari opportunità. Per il loro diritto all’istruzione.

In questo passaggio Malala amplifica il proprio discorso. Non parlo dell’amplificazione retorica, piuttosto di estenderlo per altre persone come se lei fosse la loro portavoce (oltre che una di essi). Ciò non solo contribuisce all’umiltà già vista, ma sposta il discorso da soggettivo ed oggettivo. Non si tratta (solo) di me, si tratta dell’idea: siamo in tanti. Dando un’estensione più ampia, aumentano l’importanza ed il carico emotivo per il pubblico. Subito dopo c’è una bella anafora “per il loro diritto” che aggiunge enfasi e su cui torneremo più avanti.

Inclusione

I do not even hate the Talib who shot me. Even if there was a gun in my hand and he was standing in front of me, I would not shoot him. This is the compassion I have learned from Mohammed, the prophet of mercy, Jesus Christ and Lord Buddha. This the legacy of change I have inherited from Martin Luther King, Nelson Mandela and Mohammed Ali Jinnah. This is the philosophy of nonviolence that I have learned from Gandhi, Bacha Khan and Mother Teresa. And this is the forgiveness that I have learned from my father and from my mother. This is what my soul is telling me: be peaceful and love everyone.

Non odio nemmeno il talebano che mi ha sparato. Anche se avessi una pistola in mano e lui fosse in piedi di fronte a me, non gli sparerei. Questa è il sentimento di compassione che ho imparato da Maometto, il profeta della misericordia, da Gesù Cristo e Buddha. Questa è la spinta al cambiamento che ho ereditato da Martin Luther King, Nelson Mandela e Mohammed Ali Jinnah. Questa è la filosofia della non violenza che ho imparato da Gandhi, Bacha Khan e Madre Teresa. E questo è il perdono che ho imparato da mio padre e da mia madre. Questo è ciò che la mia anima mi dice: stai in pace e ama tutti.

Nota l’inclusione culturale di questo passaggio. Ogni discorso dovrebbe vivere nel contesto in cui è inserito e qui ci troviamo alle Nazioni Unite. Malala Yousafzai cita figure di diverse religioni e culture con un toccante riferimento ai propri genitori. Come essere personali ed universali allo stesso tempo.

È un aspetto importante che dovresti considerare. Cerca di rendere le tue presentazioni personali e coinvolgere l’intera audience, facendola sentire parte di esse.

Antitesi

Dear sisters and brothers, we realize the importance of light when we see darkness. We realize the importance of our voice when we are silenced. In the same way, when we were in Swat, the north of Pakistan, we realized the importance of pens and books when we saw the guns. The wise saying, “The pen is mightier than the sword.” It is true. The extremists are afraid of books and pens. The power of education frightens them. They are afraid of women. The power of the voice of women frightens them.

Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto dell’importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell’importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio “La penna è più potente della spada” dice la verità. Gli estremisti hanno paura dei libri e delle penne. Il potere dell’educazione li spaventa. Hanno paura delle donne. Il potere della voce delle donne li spaventa.

L’antitesi è una figura retorica che rende più semplice comprendere un concetto accostandolo al suo contrario. Qui viene usata per aggiungere più enfasi alle prime frasi, apprezziamo maggiormente ciò che abbiamo se immaginiamo cosa sarebbe una volta perso. Trovi anche una costruzione parallela (“Ci rendiamo conto dell’importanza… quando…”). Più frasi con la stessa struttura aiutano il pubblico a concentrarsi sul messaggio che esse contengono.

Anafora

We call upon all governments to ensure free, compulsory education all over the world for every child. We call upon all the governments to fight against terrorism and violence. To protect children from brutality and harm. We call upon the developed nations to support the expansion of education opportunities for girls in the developing world. We call upon all communities to be tolerant, to reject prejudice based on caste, creed, sect, color, religion or agenda to ensure freedom and equality for women so they can flourish. We cannot all succeed when half of us are held back. We call upon our sisters around the world to be brave, to embrace the strength within themselves and realize their full potential.

Facciamo appello a tutti i governi affinché garantiscano un’istruzione gratuita e obbligatoria in tutto il mondo per ogni bambino. Facciamo appello a tutti i governi affinché combattano il terrorismo e la violenza. Affinché proteggano i bambini dalla brutalità e dal dolore. Facciamo appello alle nazioni sviluppate a favorire l’espansione delle opportunità di istruzione per le ragazze nel mondo in via di sviluppo. Facciamo appello a tutte le comunità affinché siano tolleranti, affinché rifiutino i pregiudizi basati sulle casta, la fede, la setta, il colore, e garantiscano invece libertà e uguaglianza per le donne in modo che esse possano fiorire. Noi non possiamo avere successo se la metà del genere umano è tenuta indietro. Facciamo appello alle nostre sorelle di tutto il mondo a essere coraggiose, a sentire la forza che hanno dentro e a esprimere il loro pieno potenziale.

Un’altra potente anafora, ovvero la ripetizione di una parola (o più parole) all’inizio (o alla fine) di più frasi per aumentare il loro impatto emotivo e renderle più memorabili. È importante usarla al momento giusto, quando vuoi far salire la passione nel pubblico e chiamarli ad un’azione. Motivarli a fare qualcosa è la ragione per la tua presentazione o discorso e quello è proprio il momento in cui vuoi portare l’emozione al massimo. Noi prendiamo decisioni sia per logica che per emozioni, se vuoi che il tuo pubblico sia motivato mettici del pathos!

Conclusione

So let us wage, so let us wage a glorious struggle against illiteracy, poverty and terrorism, let us pick up our books and our pens, they are the most powerful weapons. One child, one teacher, one book and one pen can change the world. Education is the only solution. Education first. Thank you.

Cerchiamo quindi di condurre una gloriosa lotta contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo, dobbiamo imbracciare i libri e le penne, sono le armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione è la prima cosa. Grazie

La chiusura è nuovamente inclusiva, prima abbiamo sentito “facciamo appello”, ora frasi alla prima persona plurale. Ci mostra la strada da percorrere con positività usando degli obiettivi ricchi di passione umana.

Questo è un discorso che colpisce il cuore del pubblico tanto quanto le loro menti. È un gran discorso dal quale puoi imparare. Forse non parlerai alle Nazioni Unite e non hai la storia di Malala Yousafzai, sicuramente però puoi fare tuoi alcuni spunti:

  • Non devi avere una certa età per fare un intervento superb
  • Sii personale, ma cerca di abbracciare un pubblico il più vasto possibile
  • Sii umile e sii forte

Se vuoi vedere il discorso di Masala Yousafzai alle Nazioni Unite del 2013, eccolo.