Questa volta per #ImparaDaiGrandiDiscorsi abbiamo un classico: John F. Kennedy con “We choose to go to the Moon“.
Il discorso si tenne a Houston nel 1962 con lo scopo di guadagnare sostegno pubblico per il programma spaziale Apollo. Avere un obiettivo chiaro è il primo punto fondamentale per ogni discorso o presentazione. Senza di esso è impossibile dire se l’intervento è stato di successo.
Si tratta di un discorso molto importante dal punto di vista politico, parlava ai migliori impulsi della nazione, non ai peggiori. È anche particolarmente efficace dal punto di vista retorico ed è per questo che lo analizziamo qui.
Se vuoi puoi leggere il testo dell’intero discorso.
Inclusione
Far sentire il pubblico partecipe ed includerlo nel discorso è molto importante ed efficace. Kennedy lo fa sin dall’apertura:
We meet at a college noted for knowledge, in a city noted for progress, in a State noted for strength, and we stand in need of all three, for we meet in an hour of change and challenge, in a decade of hope and fear, in an age of both knowledge and ignorance. The greater our knowledge increases, the greater our ignorance unfolds.
Ci incontriamo in un’università nota per la conoscenza, in una città nota per il progresso, in uno Stato noto per la forza, e abbiamo bisogno di tutti e tre, perché ci incontriamo in un’ora di cambiamento e sfida, in un decennio di speranza e paura, in un’epoca di conoscenza e ignoranza. Maggiore è la nostra conoscenza, maggiore è la nostra ignoranza.
Nota l’inclusione del pubblico presente con i riferimenti all’università (Rice), alla città (Houston) ed allo Stato (Texas). È però l’uso della prima persona plurale in tutto il discorso che abbraccia tutti. Noi, inteso come noi americani, ma anche noi umanità intera.
Tutto questo aumenta l’identificazione da parte dell’audience e rende l’oratore più credibile. Ricordatelo quando parli al tuo pubblico.
Allitterazione ed anafora
Il passaggio successivo costruisce sull’ultima frase del precedente.
Despite the striking fact that most of the scientists that the world has ever known are alive and working today, despite the fact that this Nation’s own scientific manpower is doubling every 12 years in a rate of growth more than three times that of our population as a whole, despite that, the vast stretches of the unknown and the unanswered and the unfinished still far outstrip our collective comprehension.
Nonostante il sorprendente fatto che la maggior parte degli scienziati che il mondo abbia mai conosciuto siano oggi vivi e attivi, nonostante il fatto che la stessa forza scientifica di questa nazione stia raddoppiando ogni 12 anni in un tasso di crescita più di tre volte quello della nostra popolazione totale, nonostante ciò, i vasti tratti di ignoto e senza risposta e di incompiuto superano di gran lunga la nostra comprensione collettiva.
Qui puoi vedere l’allitterazione, ovvero la ripetizione di suoni per aggiungere un tocco lirico al discorso. Nell’originale inglese ci sono tre parole di fila che iniziano con il suono un (unknown, unanswered e unfinished) seguite da due con il suono co (collective e comprehension).
L’allitterazione può rendere un frase più vivida ed è molto utilizzata in poesia. Puoi usarla anche tu nei tuoi discorsi con parsimonia, troppa è diventa un elemento di distrazione o addirittura irritante.
Puoi anche notare prima la ripetizione (anafora) di nonostante per tre volte per aggiungere enfasi.
Metafora
Proseguiamo nel discorso ed incontriamo una metafora che condensa lo sviluppo dell’umanità in 50 anni.
No man can fully grasp how far and how fast we have come, but condense, if you will, the 50,000 years of man’s recorded history in a time span of but a half-century. Stated in these terms, we know very little about the first 40 years, except at the end of them advanced man had learned to use the skins of animals to cover them. Then about 10 years ago, under this standard, man emerged from his caves to construct other kinds of shelter. Only five years ago man learned to write and use a cart with wheels. Christianity began less than two years ago. The printing press came this year, and then less than two months ago, during this whole 50-year span of human history, the steam engine provided a new source of power.
Nessun uomo è in grado di comprendere fino a che punto siamo arrivati e quanto velocemente, per dare un’idea condensate i 50.000 anni di storia registrata dall’uomo in un arco di tempo di mezzo secolo. Detto in questi termini, sappiamo ben poco dei primi 40 anni, tranne che alla fine di essi l’uomo avanzato aveva imparato a usare le pelli degli animali per coprirsi. Quindi circa 10 anni fa, secondo questo standard, l’uomo emerse dalle sue grotte per costruire altri tipi di riparo. Solo cinque anni fa l’uomo ha imparato a scrivere e usare un carrello con le ruote. Il cristianesimo è iniziato meno di due anni fa. La macchina da stampa è arrivata quest’anno, e quindi meno di due mesi fa, durante l’intero arco di 50 anni della storia umana, il motore a vapore ha fornito una nuova fonte di energia.
Le metafore svolgono il duplice scopo di aggiungere un impato emotivo ed al contempo rendere un concetto più semplice e memorabile. Quella usata da John Kennedy visualizza al pubblico la velocità del progresso umano, come questo si concentri nell’ultimo periodo. Ciò supporta la velocità con cui si deve affrontare e sostenere il programma Apollo.
Quali temi nelle tue presentazioni potrebbero beneficiare della metafora?
Asindeto e obiezioni latenti
L’asindeto una forma retorica non comunissima che rende un testo più incalzante eliminando le congiunzioni. Uno dei più famosi è veni, vidi, vici. Qui lo troviamo nel passaggio successivo che prosegue la metafora.
Newton explored the meaning of gravity. Last month electric lights and telephones and automobiles and airplanes became available. Only last week did we develop penicillin and television and nuclear power, and now if America’s new spacecraft succeeds in reaching Venus, we will have literally reached the stars before midnight tonight.
This is a breathtaking pace, and such a pace cannot help but create new ills as it dispels old, new ignorance, new problems, new dangers.
Newton esplorò il significato della gravità. Il mese scorso sono diventate disponibili luci elettriche, telefoni, automobili e aeroplani. Solo la scorsa settimana abbiamo sviluppato penicillina, televisione e energia nucleare, e ora se la nuova astronave americana riuscirà a raggiungere Venere, avremo letteralmente raggiunto le stelle prima di mezzanotte.
Questo è un ritmo mozzafiato, e un tale ritmo non può fare a meno di creare nuovi mali mentre dissipa quelli vecchi, nuova ignoranza, nuovi problemi, nuovi pericoli.
L’ultima frase mostra appunto un elenco senza congiunzioni per dare loro una connotazione drammatica.
Sono i problemi che la velocità del progresso porta, una delle grandi obiezioni che il pubblico potrebbe avere. Correttamente Kennedy non la evita, ma la porta alla luce per argomentare che i pro della sua proposizione superano i contro.
Passione ed enfasi
Il passaggio centrale è quello più famoso, nel quale vi è We choose to go to the Moon con il quale viene poi identificato l’intero discorso. Se leggi un citato da esso è assai probabile che si tratti proprio di questo pezzo.
We choose to go to the moon. We choose to go to the moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard, because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one which we intend to win, and the others, too.
Abbiamo deciso di andare sulla Luna. Abbiamo deciso di andare sulla Luna in questo decennio e di impegnarci anche in altre imprese; non perché sono semplici, ma perché sono ardite, perché questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità, perché accettiamo di buon grado questa sfida, non abbiamo intenzione di rimandarla e siamo determinati a vincerla, insieme a tutte le altre.
La carica di passione è fondamentale per quello che gli antichi greci chiamavano pathos, ovvero come persuadere il pubblico a sposare la nostra idea. Nota l’uso continuo della prima persona plurale, già visto all’inizio, include ed aumenta il coinvolgimento emotivo. Aristotele diceva che risvegliare le emozioni nel pubblico è utile per far prendere loro le decisioni desiderate.
Oltre a ciò vorrei sottolineare un altro punto. I programmi spaziali, per quanto affascinanti, non toccando direttamente la vita dell’uomo comune. Per questo motivo destinare risorse ad essi potrebbe essere percepito come distoglierle da altri temi. Ciò viene indirizzato in almeno due momenti, questo obiettivo ci permetterà di organizzare e di mettere alla prova il meglio delle nostre energie e delle nostre capacità dove si allude alle ricadute sui programmi civili e a vincerla, insieme a tutte le altre per rimarcare che l’attenzione non andrà a discapito di altro.
Positività
L’intero discorso trasuda di positività, di alti ideali e di sfide eroiche da vincere. Come detto all’inizio fa leva sugli istinti positivi, dimostrando che in politica si può avere successo non solo cavalcando paure e debolezze.
La chiusura ne è l’emblema, racchiude entusiasmo e slancio non per mascherare i rischi, ma per dare la motivazione giusta ad affrontarli e vincerli.
Well, space is there, and we’re going to climb it, and the moon and the planets are there, and new hopes for knowledge and peace are there. And, therefore, as we set sail we ask God’s blessing on the most hazardous and dangerous and greatest adventure on which man has ever embarked.
Bene, lo spazio è lì e lo scaleremo, e la luna e i pianeti sono lì, e ci sono nuove speranze di conoscenza e pace. E, quindi, mentre salpiamo chiediamo la benedizione di Dio per l’avventura più pericolosa, pericolosa e più grande in cui l’uomo abbia mai intrapreso.
Conclusioni
Un grande discorso ed un grande insegnamento per politici ed oratori. Puoi guardarlo per intero per apprezzarlo meglio.
Fai tua l’energia e la positività di John Kennedy per rendere le tue presentazioni efficaci e memorabili.
Congratulazioni Paolo!