Elevator Pitch, ne avrai già sentito parlare… è solo un mito o è davvero importante?
Anche se di solito prendi le scale credo valga la pensa svilupparne uno. L’idea è essere capaci di spiegare agli altri cosa fai, velocemente, suscitando interesse. Ciò è utile e prezioso in molte circostanze, compreso quando devi fare un’introduzione di te stesso (o della tua organizzazione) per una presentazione o un discorso.
Se il termine elevator pitch non ti è familiare potrebbe essere perché è un’espressione relativamente recente, coniata circa 25 anni fa da Ilene Rosenzweig e Michael Caruso (all’epoca direttore di Vanity Fair) stando a Wikipedia. L’idea è che tu sia un imprenditore che entra in un ascensore e casualmente si aggiunge anche un investitore. Quando le porte si chiudo ti chiede cosa fai, e dovresti essere in grado di dirlo in maniera chiara ed accattivante prima che la corsa termini e le porte si aprono, cosicché ci sia l’interesse e la richiesta di saperne di più.
Non si tratta solo di finanziatori o di grattacieli alti, potrebbe essere un potenziale cliente e l’occasione uno scambio di battute in una sala conferenza. Ci sono diversi scenari dove dovresti essere in grado di descrivere la tua attività in modo da promuovere un coinvolgimento del pubblico, invece di uccidere la conversazione.
Per farlo nel modo giusto devi tenere a mente cosa conta e cosa rende un elevator pitch efficace.
Primo, non devi essere ne noioso o troppo banale (nel mio caso: “Faccio formazione”) ed al tempo stesso evitare un linguaggio troppo tecnico ed incomprensibile (“Faccio eLearning per application deployment frameworks”).
Secondo, invece di mantenere al centro quello che fai, inizia da per chi lo fai, e ancora più importante, quale esigenza dei tuoi clienti soddisfi (“Aiuto le persone a comunicare meglio i loro messaggi”). Se possibile aggiungi qualche beneficio in più che i tuoi clienti ricevo dal lavorare con te (“…così che possono raggiungere un pubblico più ampio, motivarlo con successo, con budget ridotti”).
In ultimo, assicurati di spiegare come lo fai, per almeno due buone ragioni. Primo non rischiare che il tuo pitch suoni solo come uno slogan senza alcuna consistenza. In secondo luogo per evitare malintesi, ad esempio, se dici che aiuti le aziende a comunicare potresti fare diverse cose: scrivere testi, pubblicità, ufficio stampa, spot, social media, parlare in pubblico, cartellonistica, e altro ancora. Quindi si chiaro nel dire cosa fai (“Coaching, formazione e consulenza per parlare in pubblico, video e social media”).
In generale cerca di essere specifico, gioco di parole voluto. “Noi forniamo alle aziende….” va bene, ma se i tuoi clienti sono di un certo tipo è meglio esplicitarlo: “Noi forniamo le medie aziende che fanno export….” o qualunque altro esse siano. Il tuo scopo è che la controparte abbia un’immagine vivida della tua attività. Se dicessi “immagina una donna” sarebbe sicuramente semplice e vago allo stesso tempo., ma se dicessi “pensa a Rita Levi Montalcini” (o Madonna, o la principessa Diana) adesso l’idea è sicuramente più nitida e stiamo parlando della stessa persona.
Per riassumere, crea il tuo elevator pitch. È utile, importante e ti può tornare comodo anche nella comunicazione scritta. Per farlo nel modo giusto devi prima rispondere a queste domande:
- Chi sono i tuoi clienti?
- Perché hanno bisogno di te? (A quali loro esigenze rispondi?)
- Che benefici traggono dal lavorare con te?
- Cosa fai, come dai loro valore?
Le risposte devono essere concise, precise e specifiche. Aggiungi il tuo nome e la tua organizzazione e sei pronto a scrivere il tuo elevator pitch.
Usando me stesso come esempio potrebbe uscire qualcosa tipo:
Sono Paolo Pelloni. Il mio mestiere è aiutare le persone a comunicare efficacemente le loro idee, affinché i loro messaggi raggiungano e motivino platee vaste. Collaboro con i miei clienti con coaching, formazione e consulenza per parlare in pubblico, presentation design, video e social media.
Il tuo sarà differente e potrebbe essere più lungo, ma non troppo lungo. Le persone fanno fatica e seguire e capire periodi lunghi e complicati. Prova a scriverlo ora, e poi fai dei test, non con colleghi, mettilo alla prova con chi non ti conosce e non sa cosa fai. Vedi come funziona, se lo capiscono, se susciti interesse, quali domande ti fanno. Poi raffinalo di conseguenza fino a quando non ottieni il risultato voluto. Al termine di questo processo avrai il tuo personale ed efficace elevator pitch.
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