Lo domanda è spiazzante, forse bizzarra, ma cerchiamo di capire.

Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando un captcha è una di quelle immagini che ci vengono presentate per verificare che a compiere una determinata richiesta sia un essere umano e non un computer (più precisamente uno script o un bot ma questo non ci interessa). Ad esempio come questo:

captcha

Partiamo però da un ragionamento a monte. Noi umani abbiamo creato i computer perché facessero alcune cose per noi: ad esempio i calcoli, l’immagazzinamento di informazioni, il disegno di modelli ipotetici, ecc…. Interessante sottolineare che in molti di questi campi un elaboratore elettronico è estremamente più veloce ed efficace di un essere umano. Parlo di attività quali appunto le operazioni numeriche, la generazione di informazioni secondo regole prestabilite e altre cose simili. In questi frangenti un computer ci surclassa soprattutto per due motivi: la velocità, l’assenza di errori dovuti a stanchezza o distrazione (rimangono gli errori che possono essere stati inseriti alla fonte dalla procedura umana). La nostra fortuna è che molti di questi compiti sono noiosi e ripetitivi, altro fattore che aumenta i nostri tassi di errore, ed il computer ce li risparmia.

Il problema è che noi continuiamo ad attribuire un elevato valore a queste capacità quando si tratta di “risorse umane”. Con esso intendo che sia il sistema educativo che quello lavorativo danno ancora molto peso a questi aspetti anche se essi hanno oggi una rilevanza secondaria per un essere umano proprio perché i computer possono farlo molto meglio di noi. Mi spiego con un esempio. Se consideriamo la Storia come una sequenza di date, personaggi e nozioni il computer è decisamente superiore a noi. Ha una memoria enorme ed una velocità pazzesca nel recuperare le informazioni. Se invece pensiamo alla Storia soprattutto come la capacità di avere una visione di insieme degli avvenimenti e sviluppare un ragionamento su di essi ecco che l’essere umano torna ad eccellere. Eppure molti programmi di studio dedicano ancora troppe risorse alla prima componente e lo stesso avviene durante le selezioni di lavoro o nel mondo del lavoro stesso.

Oggi qualunque computer è in grado di vincere facilmente a scacchi contro un essere umano, ed anche il campione del mondo riesce a sconfiggere un cervello elettronico solo se non di alto livello. Per la maggior parte di noi è sufficiente un telefono o un PC per finire inesorabilmente sotto scacco matto. Provate però a sfidare un computer ad allacciarsi le scarpe! Per chi vuole approfondire questo aspetto consiglio questa presentazione di un neuroscienziato che spiega meglio l’evoluzione del cervello umano.

Certo allacciare le scarpe può essere un esempio triviale ma la sintesi, riconoscere dei modelli all’interno di situazioni, il design, l’arte, la capacità di pensare fuori dagli schemi sono tanti degli esempi in cui l’intelligenza umana surclassa quella artificiale.

Non a caso esistono i captcha di cui parlavamo all’inizio. Per noi è molto semplice interpretare l’immagine di esempio mostrata sopra, per un computer no. Sono l’immagine visiva di uno dei nostri punti di forza: saper guardare una situazione, cogliere al volo quali sono i fattori importanti che comunicano qualcosa e concentrarci su di essi. Vediamo il captcha e identifichiamo subito quali sono le parole (la vera informazione) e quale è il contorno (in questo caso poco significativo).

Cerchiamo allora di valorizzare le nostre qualità, non solo quelle individuali di ognuno di noi ma anche quelle specifiche che ci contraddistinguono come umani.

Sfruttiamo le nostre capacità creative e saremo al riparo dalla concorrenza di qualunque elaboratore. Vale nello studio, vale nel lavoro e vale infine anche nel settore caro a questo blog della comunicazione. Nelle nostre presentazioni presentiamo dati in forma pedissequa come potrebbe farlo una app, per usare un termine in voga, o diamo risalto alla nostra abilità umana di estrarre “intelligenza” da mere sequenze di informazioni?