Qualche giorno fa un amico mi ha inviato questo video che promuove l’Austria:

Idee interessanti, bella infografica e invoglia a guardarlo. In sostanza si promuove l’Austria come paese dove sviluppare business. Un tema simile, ma per Stoccolma, era comparso proprio su questo blog poco tempo addietro. Lo ripropongo:

Idee diverse, realizzazioni diverse ma in entrambi i casi efficaci.

La comunicazione funziona egregiamente perché il pubblico è invogliato a guardare, per la curiosità, la bravura di chi li ha realizzati e la vena di umorismo sempre presente.

Dopo aver visto questi immaginiamo di assistere ad una presentazione classica della nostra città, regione o altro, dove l’oratore si presenta con la solita sequenza di elenchi puntati zeppa di numeri, informazioni magari non troppo rilevanti e un po’ di burocratese…

Il confronto è impari ma purtroppo oggi avviene nella testa del pubblico, consciamente o inconsciamente. Credo che il motivo stia soprattutto in come è cambiata la fruizione delle informazioni e l’accessibilità di certi prodotti. Mi spiego.

Anche una volta esistevano i grandi grafici, gli illusionisti e artisti di ogni sorta ma per poter ammirare i loro prodotti era necessario viaggiare, acquistare un biglietto o vederli in televisione in spettacoli dedicati. Ciò aiutava a distinguerli chiaramente dal resto che ci circondava nella vita lavorativa (e non solo) di tutti i giorni. Oggi, grazie alla tecnologia, sono più accessibili certi risultati, e soprattutto grazie internet, il risultato entra facilmente nelle nostre case, uffici (o treni o spiagge grazie ai dispositivi mobili). La netta separazione fra l’elite ed il quotidiano si confonde e le aspettative del pubblico aumentano. Non vogliamo che tutti siano dei maghi con gli iPad o campioni di inforgrafica ma pretendiamo un livello di intrattenimento comparabile. L’asticella si è alzata. Quello che prima era considerato normale oggi rischia di essere mediocre.

whatCosa fare? Tenerlo presente è già il primo passo. Il secondo è capire che, sebbene è vero che «nessuno è mai stato licenziato per aver addormentato il pubblico con PowerPoint», è altrettanto vero che la classica presentazione monotona, testo ed elenchi, senza emozioni, storie o coinvolgimento del pubblico è una ricetta per seppellire il messaggio che vogliamo trasmettere. Terzo punto, e ultimo per oggi, è osservare che dietro a tutte le presentazioni efficaci c’è una buona idea e le idee (per coinvolgere l’audience, per divertirla, …ecc) non richiedono budget o tecnologie. Solo la volontà di sedersi dalla parte del pubblico e provare a pensare cosa potrebbe interessare loro sentire oltre a ciò che interessa noi dire.