Recentemente ho deciso di lanciare un progetto in cui è richiesto di creare dei video-messaggi. L’idea è piaciuta molto ma la grande difficoltà è nel convincere le persone a «metterci la faccia». Un amico è arrivato a proporre di girare il video ma senza che si veda lui.
Qualche giorno addietro una proposta di video newsletter per un potenziale cliente è stata rigettata perché una delle persone coinvolte non vuole apparire in video (e non perché sia un famoso ricercato).
Parlare in video non è una cosa così naturale come alcuni pensano. Del resto non siamo abituati a farlo e ci troviamo fuori dal nostro cerchio di sicurezza. Questo crea nervosismo e tensione i quali ottengo l’effetto di non farci «bucare lo schermo» come si dice in gergo. Ciò genera maggiore insicurezza e la spirale è negativa.
E’ normalissimo che succeda, questo indipendentemente quanto noi ci sentiamo a nostro agio nel parlare in pubblico o nei rapporti interpersonali. Ricordo la mia prima intervista televisiva come estremamente difficile e come mi sentissi un pesce fuori dall’acqua pur essendo avvezzo a presentare di fronte a platee anche vaste (ma di persona, non con una telecamera in mezzo).
(guardare in camera e abbottonarsi meglio la camicia avrebbe aiutato)
Quando nel 1995 ho iniziato ad aiutare le persone a parlare in pubblico la richiesta più comune era quella di risolvere il problema della tensione nervosa. Da allora il numero di presentazioni che si fanno è aumentato esponenzialmente e di conseguenza anche le persone che devono farle. Oggi l’esigenza più sentita non è più combattere il nervosismo ma «essere più efficaci nel presentare». Come mai?
I motivi principali sono due. Tutti noi facciamo molte più presentazioni e se le quantità non sempre porta qualità quantomeno abitudine e questa aiuta a gestire l’insicurezza. Il secondo motivo è che poiché per molti di noi è impensabile svolgere il proprio lavoro senza presentazioni ce ne siamo fatti una ragione e di conseguenza visto che siamo obbligati a farle la nostra preoccupazione diventa almeno di farle bene.
Sono convinto che lo stesso succederà per parlare in video. Oggi è qualcosa che ci mette a disagio ma presto diventare imprescindibile. Come per le presentazioni conviene affrontarlo invece di temerlo, sebbene sia normale trovarsi in difficoltà all’inizio. Come?
Ci sono molte risorse per chi vuole migliorarsi, io ho anche creato un corso dedicato al parlare in video. Quello che possiamo fare da subito è iniziare a farlo più spesso. Fare pratica e quindi esperienza. Ci aiuterà a vincere il disagio e nel contempo riguardandoci possiamo capire dove migliorare.
Con un po’ di buona volontà, e magari qualche dritta da qualche esperto, possiamo anticipare (un poco) i tempi ed oltre a sfruttare i benefici dei video on-line (specie con i social media) guadagnare anche un vantaggio competitivo rispetto a chi lo evita.
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