Pochi giorni fa ho assistito ad una presentazione, dal pubblico. Punto di vista privilegiato per chi come me spesso è abituato a stare dall’altra parte.
Non è tanto che si osservi qualcosa altrimenti invisibile, diciamo che si ha più tempo per notare alcune cose. Ad esempio che la maggior parte delle persone tengono il Blackberry (o equivalente) acceso.
Su vari siti se ne è già discusso a iosa, dagli aspetti pratici del coinvolgimento, agli aspetti culturali e perfino sull’educazione.
Un altro modo di vedere la cosa è che sono un facile fattore per distinguere chi è fortemente interessato e coinvolto dagli altri. E quindi a secondo del contesto l’oratore può decidere come comportarsi.
Qualora voglia recuperare tutti serve un momento di stacco che riporti l’attenzione del pubblico, da una pausa concettuale marcata, ad un elemento di discontinuità forte. Oppure anche un semplice esercizio.
Altre volte invece è meglio concentrarsi su chi è con noi. In alcuni frangenti, come quello dove mi trovavo io, è la soluzione indicata poiché solo alcuni erano davvero interessati all’argomento, gli altri erano giusto “venuti a sentire”.
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