Scott Berkun è sagace, ironico, preparato, ha tanta esperienza e come detto è molto bravo nel metterla nero su bianco. E’ un libro diverso dai classici di Public Speaking. Innanzitutto perché parla anche, e soprattutto, del ruolo dell’oratore. Ma soprattutto perché è totalmente basato su racconti in prima persona. Dall’esperienza diretta arrivano insegnamenti e suggerimenti per essere più efficaci o come cavarsela in alcune situazioni. Non ricordo una sola pagina di teoria.
Il tutto condito con una notevole dose di umorismo contestuale e ben calibrato. Insomma si impara (sor)ridendo. Che è sempre un bene.
L’unica lacuna, che poi proprio una mancanza non è, è che non può essere l’unica lettura per chi parla in pubblico. Non è omnicomprensivo, forse proprio perché basato esclusivamente sull’esperienza di Scott. Alcune cose sono date per scontate, e altre neanche menzionate.
Detto questo lo consiglio a tutti. Verso la fine mi è piaciuta la frase:
“Leggendo questo libro ci sono ottime probabilità che tu non diventi un oratore migliore, perché richiede impegno e la maggior parte di noi è pigra”. Non lo condivido, in quanto mi auguro che chi legge Scott, ed anche me, abbia un desiderio a migliorarsi e questo lo sproni a fare qualcosa. Però ha ragione, soprattutto quando il numero di lettori è molto più vasto.
Non esiste un metodo efficace per parlare in pubblico, solo approcci efficaci.
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