Scrivere un curriculum é sia una forma di comunicazione ma anche e soprattutto una presentazione.
Verrebbe da dire, non di quelle con PowerPoint, ma mi é giá capitato di vedere CV in PPT (!).
Quindi non lo dico, ma mi piace riportare quest’opera del Nobel per la Letteratura del 1996 Wislawa Szymborska:
Scrivere un curriculum
Che cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
è bene che il curriculum sia breve.
E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio in vista.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.da: Vista con granello di sabbia, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi
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